PUNTO 1) CHE COS’E’ IL TTIP
Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership ) è un accordo commerciale di libero scambio fra L’Unione Europea e gli Stati Uniti. E’ una commissione Europea che sta conducendo i negoziati con gli Stati Uniti, iniziati nel 2013 e tutt’ora in corso, svolte finora a porte chiuse e nel riserbo più assoluto. La questione della segretezza è stata e continua ad essere uno dei maggiori punti di opposizione al trattato, denunciato da molte organizzazioni.
L’obiettivo del trattato è quello di integrare i due mercati riducendo i dazi doganali (che già adesso sono bassi, circa il 3%) e rimuovendo tutte le differenze nei regolamenti tecnici, norme, procedure standard che sono applicate nei prodotti alimentari e non, regole sanitarie e fitosanitarie, anteponendo il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività.
A CHI SERVE IL TTIP
I proponenti sostengono che l’accordo sarà causa di crescita economica per i paesi partecipanti: basti pensare che a regime, sarà la più grande area di libero scambio esistente, poiché UE e USA rappresentano circa la metà del PIL mondiale e un terzo del commercio mondiale. Il CEPR (Centre for Economic Policy Research) ritiene che il trattato farà aumentare le esportazioni europee del 30%, cioè di 187 miliardi di euro.
I critici sostengono che questo accordo aumenterà il potere delle multinazionali e renderà più difficile ai governi il controllo dei mercati per massimizzare il benessere collettivo, ovvero una ripercussione anche economica dovuta alla perdita di sovranità, all’obbligo di aprire le gare d’appalto alle aziende americane e di una ulteriore deregolamentazione del mercato alimentare.
Nel testo finale del trattato è stata inserita la clausola ISDS : una forma di arbitrato internazionale che dovrà risolvere le diatribe fra le multinazionali e gli stati. Questo permetterà a qualunque investitore estero di far causa ad un paese per perdite di profitti anche presunte derivanti da una politica pubblica. Il problema è che a giudicare chi ha ragione non saranno tribunali ordinari, ma collegi arbitrari.
La sentenza è inappellabile e l’indipendenza dei giudici non è garantita. Qualsiasi scelta politica, qualsiasi normativa a protezione della salute e dell’ambiente potrà minare le “legittime aspettative” di un investitore e costituire un trattamento non “giusto ed equo”, pertanto passibile di causa.
Le grandi compagnie di entrambi i lati vogliono questo trattato perché garantirebbe loro profitti maggiori, vogliono partecipare alle gare d’appalto europee e accaparrarsi i servizi pubblici: acqua, trasporto, energia, sanità, rifiuti. Le piccole imprese italiane non potrebbero sostenere la loro concorrenza e, da sole, non sarebbero in grado di posizionarsi nel mercato americano. Con l’invasione di merci “made in USA” si ridurranno gli scambi nel mercato interno europeo e le PMI italiane perderanno del 30% le loro esportazioni, nonché posti di lavoro.