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Ultime riflessioni sulla scelta Referendaria senza ritorno di domenica 10 settembre a Carpi

Domenica a Carpi andremo al referendum per salvare Aimag, azienda ereditata dai nostri padri e che certamente può essere migliorata, ma che gestisce beni che non possono essere lasciati al libero mercato, sempre più spietato ed accentratore di poteri.
Il Movimento 5 Stelle non crede che le privatizzazioni siano la strada da percorrere per migliorare i servizi pubblici, i beni e servizi comuni devono rimanere fuori dalla logica del profitto delle aziende private, sono i politici corrotti a capo delle aziende pubbliche che vanno cambiati, non venduti i “beni comuni” per impedire la corruzione.
Consapevoli che l’acqua è trasparente e non ha colore, abbiamo costituito insieme ad altri cittadini il lComitato per l’Acqua Puabblica che pian piano è diventato un gruppo trasversale che raccoglie tutti coloro che hanno a cuore il bene della nostra città e di ciò che lasceremo ai nostri figli; il Pd carpigiano e la stessa amministrazione pubblica ha osteggiato in ogni modo questo referendum e ripete incessantemente di non andare al voto; basterebbe questo per capire che se invitano i cittadini a non votare forse è proprio perché questa volta il loro voto può cambiare veramente le cose.
Il quesito referendario “Volete voi che il Comune di Carpi non venda le azioni Aimag e che esprima il voto contrario, nell’assemblea dei soci, ad operazioni di incorporazione o fusione societaria?” è ben chiaro, voti Sì se vuoi che Aimag resti nostra ovvero in mano pubblica, voti No se pensi che il libero mercato monopolistico dell’acqua possa meglio servire i cittadini di oggi e di domani.
Quando Aimag Spa venne fondata molti di noi non erano ancora nati, il Comune di Carpi decise di entrare in Aimag nel 2000, e fin d’allora molti erano contrari temendo che conferire i servizi municipali in una società per azioni era il primo passo verso la loro privatizzazione.
Questo è esattamente quello che accadrà se Aimag verrà fusa o venduta ad Hera.
Molti di noi furono sostenitori del Coordinamento Beni Comuni, gruppo che contrastò nel 2007 la vendita del 25% di azioni Aimag ad Hera. Il gruppo Beni Comuni, come il Comitato Acqua Pubblica, riuniva persone e gruppi di diversa provenienza politica, e non metteva in discussione la forma aziendale di SpA, bensì la manovra iniziata allora per farla morire inglobandola in Hera Spa. Allora si propose di trasformare Aimag SpA in azienda in-house, cioè non solo di proprietà totalmente pubblica ma che rivolge i suoi servizi esclusivamente agli enti proprietari, per evitare l’obbligo di assegnare i servizi con gara, per mostrare come lo spauracchio di sciagura imminente dichiarato dai Sindaci Pd in caso di gara è un finto problema. Chissà perché ogni volta che costoro ne parlano omettono di dire che “le gare” sono il frutto di una legge scritta dal PD, peraltro in modo difforme al resto d’Europa poiché impongono per il gas anche alle aziende in-house di indire la gara d’appalto.
Il Movimento 5 Stelle, Coordinamento Beni Comuni e come Comitato Acqua Pubblica non ha mai scritto una singola parola che non fosse documentata da esperienze di altre città e dai bilanci pubblicati dalle aziende in oggetto; mentre il Pd fa di tutto per disinformare su un argomento che, volenti o nolenti, dovrà passare dal voto dei cittadini, si attaccano le persone e non le idee, arrivando a rinfacciare quello che uno avrebbe detto quando aveva solo tre anni, ma la verità è che non è in grado di dare “un solo esempio” di città che a seguito delle fusioni dei loro servizi pubblici sia ora soddisfatta!!

Stiamo combattendo una battaglia contro un Pd la cui stessa base non capisce la voglia di svendere un patrimonio della collettività come la ex municipalizzata Aimag che fornisce i servizi di acqua/gas/rifiuti per Carpi e la bassa modenese e mantovana, chiaro che è una scelta che è stata fatta ai piani alti, dove c’è da pagar “pegno” a chi gli ha consentito di arrivare ai vertici del potere.
Punti di contatto tra la vicenda carpigiana di Aimag e quella di Hera, nata dalle multiservizi pubbliche romagnole, sono vari che potremmo così riassumere:
– la storia che bisogna aggregarsi perché c’è la gara del gas, raccontata dagli amministratori nostrani, nasconde il fatto che la legge sulla gara del gas, che slitta dal 2001 per fortuna, è una legge scritta dal Pd e portata avanti in accordo con Fi; ingigantire i rischi che ne derivano fa parte dell’obbedienza agli obiettivi della legge, perché lo capisce anche un bambino che non ha senso perdere tutta l’azienda solo perché essa rischia di perdere uno solo dei servizi che svolge;
– l’idea che si debbano aggregare le aziende per “semplificare” e “ridurre gli sprechi” è sempre targata Pd, Aimag ha un bilancio che mostra che non spreca, fa semplicemente il suo dovere, come hanno fatto per decenni tante aziende municipalizzate locali; così come da tempo esiste un disegno per regalare Aimag ad Hera, esiste un disegno nazionale per regalare tutte le aziende pubbliche locali a grandi multinazionali del settore, non è un caso che queste aggregazioni siano avanzate proprio nelle regioni (Emilia e Toscana) amministrate da Pd mentre altre regioni come l’Alto-Adige hanno resistito a questa sirena e ne traggono grandi vantaggi per i cittadini che si vedono costruite le piscine con gli utili di acqua, luce e gas;
– il M5S è sempre stato a fianco dei comitati a difesa dei servizi pubblici, lo ha fatto anche nel 2011 nei referendum nazionali in cui tutti i nostri attivisti sono stati impegnati senza mai portare il simbolo del Movimento per rispetto dei Comitati Acqua Pubblica; il Pd invece si fece un gran vanto di appoggiare il Si’ , mentre appena tre anni prima a Carpi aveva sostenuto il contrario, ma dal giorno dopo del referendum ha iniziato a lavorare per tradirne il risultato, cosa poi avvenuta con la legge approvata l’anno scorso;
– nelle amministrazioni M5S salvare le aziende pubbliche è un impegno anche quando non abbiamo la fortuna di averne una che funziona bene come Aimag, ma troviamo delle aziende disastrate per la cattiva gestione delle precedenti amministrazioni, come a Livorno con AMPS ed a Roma con ATAC;
– la privatizzazione dei servizi pubblici è un’azione che aggrava la crisi economica e mette in difficoltà le comunità, favorendo l’ingresso distruttivo delle potenze finanziarie in ogni sistema economico locale, mentre le aziende economiche municipali hanno sempre favorito le attività economiche locali e garantito meccanismi di protezione sociale ed ambientale sotto il controllo dei Sindaci; l’attacco alla Costituzione che per fortuna abbiamo respinto lo scorso dicembre, conteneva la distruzione del titolo V in cui la prerogativa per la gestione di questi servizi viene assegnata agli Enti Locali, ma l’attacco continua.

La vendita di azioni Aimag da parte del comune di Carpi equivale all’avvio di un processo di privatizzazione, soprattutto se con ciò si intende l’aggregazione ad una grande società quotata in borsa come Hera ormai posseduta in minoranza dai Comuni.
Questa scelta per i cittadini sarà IRREVERSIBILE.
Una volta che si vende, lo si fa per sempre. Non è una cosa provvisoria. Non si torna più indietro. Si cede oggi quello che è il risultato di una storia di gestione pubblica locale di almeno due generazioni passate, lasciando il nulla a quelle future.
In cambio di cosa? In cambio di un assegno o peggio di un pezzo di carta con scritto Hera, che dovremo forzatamente vendere in Borsa quando il governo centrale ridurrà ancora di più i trasferimenti agli enti locali, guardate come sono le nostre strade che ci collegano con Novi, Campogalliano, Modena, un disastro ma non ci sono soldi, così dicono…. E, soprattutto, in cambio del rincaro delle tariffe dei servizi, che dovranno tenere necessariamente conto della remunerazione degli azionisti privati; quando si è quotati in Borsa, non esiste il buono ed il cattivo ma si i risponde solo a chi vuole sempre maggior dividendi.
Non ci sarà nulla da fare per gli amministratori futuri della nostra città: una società quotata in borsa punta al valore più alto del titolo, il bene dei cittadini è all’ultimo posto delle sue priorità. Invece, secondo noi, i servizi pubblici locali, così come i servizi sanitari, devono essere visti e considerati come un bene superiore ed indivisibile che va preservato e mantenuto.
Il mercato si sta aprendo? Lo scenario è cambiato? Non è più come prima? La cosa stravolgente è che non è vero, non esistono grandi economie di scala, nel senso che la dimensione locale di Aimag è ottima per garantire una buona efficienza di questi servizi, se si vuol partecipare a gare pubbliche si possono fare accordi di collaborazione con altre aziende che perseguono gli stessi fini. La Borsa e il mondo finanziario è affamato di tutto ciò che opera in un mercato poco concorrenziale, il titolo di una società che opera in regime di monopolio è sempre appetibile, perché l’utile è certo: basta alzare le tariffe. Sta di fatto che dove c’è il mercato e quindi concorrenza, le grandi multi-utility, IREN, HERA, ACEA, A2A non vincono, hanno bisogno della politica per ampliare il loro fatturato, rincorrono le gare pubbliche per vincere concessioni e queste vengono decise a livelli istituzionali, ovvero Roma, le vicende Consip insegnano. Perdere la territorialità della multi-utility significa perdere anche il valore dell’indotto, il tessuto imprenditoriale che accompagna Aimag verrà certamente lapidato, avremo un’azienda che non ascolterà più il territorio: ci sarà un call center che risponderà da chissà dove. La qualità dei servizi forniti da queste grandi aggregazioni non è eccelsa, non hanno interesse a migliorare il servizio quando i ricavi sono certi e possono aumentarli a piacimento, inoltre nessuno li conosce, non puoi andare presso i loro uffici e rivendicare i tuoi diritti. E allora perché perseguire un progetto che non serve e gran parte dei cittadini se non a chi possiede azioni Hera ?
Il Sindaco deve fare il bene comune dei cittadini di oggi e di domani, e lo può fare soltanto con un’azienda a controllo pubblico e locale.
Per tutto questo Domenica 10 Settembre invitiamo i nostri concittadini a votare SI’ dalle 8.00 alle 20.00 .

I Portavoce del Movimento 5 Stelle Carpi
Eros Andrea Gaddi Cittadino Consigliere Carpi
Monica Medici Cittadina Consigliere Carpi
Luca Severi Cittadino Consigliere Carpi

e tutti gli Attivisti

Lisetta Bastianello
Lisetta Bastianello
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Abbiamo riscontrato un problema alla mail del nostro sito, quindi chiediamo a tutti coloro che ci hanno contattato di rifarlo scrivendo all'indirizzo mail carpi5stelle@gmail.com .  Sarete ricontattati nel giro di poche ore. Chiediamo scusa per il contrattempo, per le urgenze potete scrivere messaggio al numero 3429108020 o  chiamare 3484230023 (Alice)....
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