PUNTO 4) ENERGIA E CLIMA
Un’arma di distruzione al servizio del TTIP: il fracking.
L’import-export di gas di scisto estratto con il fracking potrebbe diventare una pratica diffusa anche in Europa con seri rischi di inquinamento delle falde acquifere, cedimenti del sottosuolo, esplosioni e terremoti.
La normativa europea nel settore energetico è di intralcio al libero mercato “spinto”.
Il processo di armonizzazione degli standard sociali e ambientali che il TTIP intende determinare, causerebbe nuove prassi pericolose in ambito ambientale.
Con il TTIP il “fracking” potrà diventare realtà. Il fracking è la fratturazione idraulica delle rocce del sottosuolo per l’estrazione del gas e del petrolio di scisto.
Le conseguenze ambientali potrebbero essere catastrofiche.
Il processo del fracking consuma enormi risorse idriche (9-29 mila metri cubi di acqua all’anno per ogni singolo pozzo) con un impatto devastante sulla sostenibilità idrica.
All’acqua sono aggiunti altri fluidi insieme a sostanze chimiche che penetrando nel terreno, consentono la migrazione di contaminanti nel sottosuolo, con seri rischi di inquinamento delle falde acquifere e cedimenti.
Parte dei fluidi contengono metalli pesanti, idrocarburi, sostanze radioattive naturali e concentrazioni saline insieme a una quota di gas metano ritornano in superficie come acqua di reflusso rischiando di causare scosse sismiche e pericolose esplosioni.
STOP TTIP, per mantenere il principio di precauzione sancito a livello europeo.
Questo principio attua azioni di prevenzione e divieti ove vi sia il rischio di danni seri o irreversibili per l’ambiente e la salute umana.
Gli USA desiderano tutelare e intensificare le esportazioni di gas naturale in UE (grande importatore di shale gas). La conseguente ondata di esportazione di gas potrebbe aumentare i prezzi dell’energia per i consumatori americani e incentivare la pratica del francking in UE, facilitando un uso improprio delle risorse naturali e danni ambientali immani.
Riteniamo che il fabbisogno energetico americano ed europeo possa essere sopperito ottimizzando le risorse di cui già si dispone.
Per uno sviluppo sostenibile, occorre orientare l’economia e la finanza verso un’idea condivisa di bene comune rispettando l’ambiente.
Maggior commercio e mercato non possono tradursi nella diffusione di tecniche estrattive e produttive pericolose.