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PIANO RICOSTRUZIONE/CONFUSIONE
Al Movimento 5 stelle piace l’idea che il centro possa ancora essere abitato ed acquisti il valore che si merita, ma è evidente, da come è stato scritto il piano della ricostruzione “primo Stralcio”, che l’amministrazione scorsa non ha intenzione di dare una chance agli stabili del centro. A pochi giorni dalle elezioni di Maggio 2014, in gran fretta, è stato approvato il piano della ricostruzione per iniziare a porre le basi per iniziare gli interventi. Abbiamo analizzato le carte e ci siamo accorti di una serie di vincoli inserti nel testo, che ci hanno fatto alzare la guardia. Il piano era ancora passibile di osservazioni quindi abbiamo deciso di scrivere in testo argomentato e con proposte di modifica, nell’ottica di evitare che le case considerate di valore architettonico documentale o testimoniale (case vecchie), diventassero dei musei fatiscenti. La domanda che ci siamo posti: chi spenderebbe un capitale per comprare un edificio con l’impossibilità di essere fruito in maniera moderna? Dal testo si leggono dei divieti assurdi per una città che guarda al futuro e non vuole che il centro si svuoti per sempre.Vietare l’installazione di pannelli solari termici e disincentivando quelli fotovoltaici sulle coperture, vincolare la possibilità di mettere cappotti termici, non permettere di utilizzare materiali innovativi per tinteggiature e scuri è la via sicura per evitare che un acquirente possa scegliere una casa del centro di Carpi come investimento per il futuro.
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