Ecco la situazione reale: agenti di polizia municipale considerati dall’amministrazione come macchine per far soldi e non persone al servizio della città e dei suoi abitanti.
Il clima è teso all’interno del comando con il blocco degli straordinari in atto, uno sciopero proclamato ed uno già alle spalle.
Riteniamo che ci sia il rischio che i Cittadini perdano la fiducia in chi dovrebbe tutelarli e ne è dimostrazione cosa è accaduto sabato scorso nei pressi di via Manzoni.
Tutto questo mentre la comandante Susi Tinti percepirà; circa 10.000 euro di premio per aver raggiunto gli obiettivi 2015.
Per scrupolo ed anche a causa del fatto che alcun dato da consultare ci è stato fornito dopo numerose richieste, abbiamo analizzato gli obiettivi fissati dalla Giunta dell’Unione ( Delibera n.50 del 12/6/2015).
Degli 8 punti assegnati per misurare le performance, a nostro avviso, la comandante non ne ha raggiunto nemmeno uno.
Tutti i punti prevedevano una relazione dettagliata dei singoli progetti, da stilare entro febbraio 2016.
Durante il consiglio comunale di Giovedì 26 maggio non ci è stata consegnata la mitica relazione, ma solo mostrata una presentazione a video dicendo che mancava ancora qualche correzione.
È per questo motivo che i dati non erano ancora stati divulgati.
Sembra che qualcuno in via Tre Febbraio abbia dimenticato di girare il calendario!
Per redigere il nuovo assetto organizzativo erano previsti almeno 10 incontri con il personale con il fine di raccogliere proposte.
Pare che qualcosa sia andato storto se si è arrivati a ben due scioperi, cosa che non avveniva da oltre trent’anni.
Siamo certi che il modo migliore per far entrare in sciopero le maestranze durante una contrattazione sindacale, sia quello di non ascoltare minimamente le idee e le rimostranze dei lavoratori.
In aggiunta, ci viene da supporre che presentarsi alle assemblee senza in progetto chiaro e preciso aiuti il peggiorare dei rapporti.
Tra gli obiettivi vi era anche la creazione del nuovo “nucleo antidegrado”, che lavora in borghese. Ne era prevista la “equa distribuzione” dei servizi sui territori dei 4 comuni. A conti fatti, risultano circa 160 interventi per ogni comune.
Ma come può pensare una comandante di servire una città di 70.000 abitanti con lo stesso numero di controlli di una di nemmeno 7.000?
Equo neanche sulla carta.
Facile criticare ed insultare il lavoro degli agenti, ma i continui tagli alla Polizia di Stato ed ai Carabinieri ha trasformato gli agenti di polizia municipale in “factotum della sicurezza”.
Il vigile deve intervenire con competenze psicologiche e di mediazione nei sempre più numerosi conflitti familiari e di quartiere; deve conoscere le infinite norme sulla sicurezza, sul lavoro e sull’edilizia per fare i sopralluoghi nei cantieri edili; deve conoscere oltre al codice stradale e penale, l’esatto lessico giudiziario per compilare i verbali di rilievo dei sinistri onde evitare di arrecare un danno alla parte lesa; deve conoscere il mondo dell’immigrazione per sanzionare gli abusi e collaborare con le altre forze dell’ordine; deve saper fare azioni di polizia giudiziaria con competenze strategiche e fisiche, deve conoscere tutte le norme del commercio per la tutela del consumatore e tante altre competenze, che non elenchiamo per brevità.
Un bravo comandante dovrebbe individuare le doti dei suoi sottoposti e promuovere sempre più la loro specializzazione per avere la persona giusta nel posto giusto, in grado di dar la migliore risposta al cittadino nel momento del bisogno.
La nuova organizzazione, diversamente, prevede un continuo cambio di ruoli dei soli agenti esterni con mansioni di polizia stradale, mentre chi, anche per la Legge anticorruzione dovrebbe ruotare, rimane immobile difendendo la sua posizione privilegiata con chiaro appoggio della Tinti.
Chi sa far tutto, in fondo, non sa far bene niente!
Inoltre ai vigili viene imposto di conoscere tutto il territorio ruotando continuamente come fossero dei rappresentati farmaceutici, ma la città ha bisogno di agenti di quartiere su cui poter contare e non anonimi “scribacchini” di multe, ma forse è proprio questo che vuole la nostra amministrazione!
Contiamo in un riavvicinamento delle parti e che ognuno si prenda le proprie responsabilità, in modo da far tornare un clima sereno tra le fila del corpo di polizia.
I Portavoce del Movimento 5 Stelle di Carpi