Soprattutto oggi, in piena crisi economica, sociale e politica sia a livello nazionale che europeo e internazionale, è più che mai necessario rileggere la Costituzione prima di riscriverla come alcuni chiedono.
Prima di domandarsi se è ancora attuale, ci si deve chiedere quanto è stata attuata.
La Costituzione non è imbalsamata, essa stessa prevede una procedura di revisione (art.138).
Ma senza dubbio non si può cambiare a ogni mutamento di stagione politica, poiché appartiene a tutti.
L’attuale governo, con l’appoggio di una maggioranza parlamentare ottenuta con una legge dichiarata incostituzionale (il porcellum), pretende di cambiare la Costituzione modificando profondamente il volto della Repubblica, stravolgendo la democrazia rappresentativa e concentrando il potere nelle mani del governo stesso.
Il referendum costituzionale che andremo a votare il prossimo ottobre sulle modifiche costituzionali, è un referendum confermativo, questo significa che non ci sarà quorum, quindi non ci sarà bisogno di una soglia minima di votanti. Vincerà il referendum semplicemente l’opzione più votata tra “si” e “no”.
Il Parlamento è il centro del sistema democratico, la nostra Costituzione regola un equilibrio di poteri, dove nessun potere deve prevalere sull’altro, ed è per questo motivo che quest’equilibrio non va turbato.
In fin dei conti la nostra Costituzione è giovane, non ha nemmeno 70 anni, quella americana c’è dal 1787, è la più antica al mondo ed è tuttora vigente, dal 1787 in pratica non è mai stata modificata.
La nostra Costituzione è stata approvata nel 1947 e fu approvata da circa l’88% del Parlamento. L’attuale proposta di modifica è stata votata da una minoranza che attraverso una legge incostituzionale, ha ottenuto la maggioranza, e questa situazione è molto grave per la democrazia.
Oltretutto una riforma varata con un voto di fiducia e senza il rispetto delle prassi parlamentari, un’assoluta mancanza di democrazia.
Fortunatamente non si è ottenuta la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera per la promulgazione diretta della riforma, per questo motivo è stato richiesto il referendum per sottoporla al giudizio popolare.
Speriamo che la situazione si possa ribaltare proprio grazie alla parola del popolo, perché salvaguardare la democrazia oggi, è garantire la propria libera voce domani.
#IOVOTONO