L’acqua è un bene che va sottratto alle logiche di mercato e soprattutto alle logiche del Pd. L’acqua deve rimanere pubblica e senza amianto.
Tutto questo ostracismo nei confronti della nostra richiesta di NON VENDERE AIMAG, dimostra quanto la politica al potere sia sorda alle richieste dei cittadini, ma sensibile alle richieste di Partito.
Per Noi cittadini-utenti mantenere l’azienda dei Servizi sotto il controllo dei rappresentanti da Noi eletti con l’obbiettivo di fornire la migliore qualità del servizio, vale Molto più del dividendo azionario remunerato da un’azienda il cui obbiettivo primario è la remunerazione del capitale agli investitori di borsa….
Riportiamo il comunicato stampa del Comitato Acqua Pubblica di Carpi.
Gentile sign. Sindaco Alberto Bellelli,
e, p.c. agli organi di stampa,
In seguito all’incontro avvenuto ieri, venerdì 17 febbraio, ci preme precisare, a Lei ed all’opinione pubblica, i seguenti aspetti.
Il Comitato Acqua Pubblica di Carpi riunisce persone con idee politiche diverse che hanno in comune l’idea che il servizio acquedottistico sia un bene strategico della nostra comunità, decidiamo le nostre azioni in assemblea, non abbiamo la pretesa di sovrintendere o condizionare chiunque altra persona o soggetto politico si occupi di questo tema.
Se abbiamo deciso di richiedere l’indizione di un referendum contro la vendita di azioni di Aimag (da parte del Comune di Carpi) e contro qualsiasi operazione di fusione è perché siamo convinti che sia una prospettiva sciagurata per tantissime ragioni, che avremmo piacere di esporre in un pubblico confronto quanto prima con Lei ed i membri della giunta.
Non abbiamo mai detto di essere contrari a qualsiasi cambiamento o innovazione dell’asset di Aimag. Siamo contrari a QUEL cambiamento che da dieci anni è dato per deciso da tutti quelli che frequentano gli incontri a tema riservati del partito di maggioranza della nostra città.
Abbiamo sempre detto, e qui lo ribadiamo, che saremmo i primi ad essere felici di poter evitare il referendum. Per la qual cosa basterebbe il sapere scongiurata la prospettiva di disperdere la nostra azienda acqua-gas-rifiuti in Hera, destino che ha fatto pentire tutti gli amministratori (e i loro cittadini) che lo hanno fatto prima di noi.
Nel frattempo intendiamo procedere comunque alla raccolta firme per l’indizione del referendum comunale. Ora Lei pretende di imporci una modalità di autentica delle firme più restrittiva e non conforme alla normativa nazionale, a causa del fatto che il regolamento comunale non è stato aggiornato con gli sviluppi legislativi degli ultimi vent’anni. Benchè dal 1998 qualsiasi procedura di raccolta firme venga autenticata dai consiglieri comunali, a noi non sarebbe consentito.
Ma che problema ci sarebbe ad aggiornare questo ormai obsoleto regolamento comunale, non più conforme alle leggi in vigore? Lo avete già fatto, in parte, nel settembre 2016 e in quell’occasione il consiglio comunale ha votato all’unanimità di estendere il potere di autentica ai consiglieri.
Per farla breve, siamo usciti dall’incontro con la sgradevole sensazione che siate alla ricerca di cavilli burocratico-legali per osteggiare la possibilità che i cittadini carpigiani si esprimano sui contenuti dell’operazione Aimag-Hera.
Tuttavia, siccome Lei, signor Sindaco, ci ha chiesto la disponibilità ad interrompere il percorso referendario per poter verificare la possibilità di aggiornare il regolamento referendario comunale, “senza procedimenti in corso”, allo scopo di non lasciare intentata alcuna possibilità, Le comunichiamo che sì, nonostante tutto, siamo disponibili a sospendere il percorso referendario, ma solo a due condizioni:
• che la conferenza dei capigruppo manifesti, alla prima occasione possibile, l’impegno fermo ed incondizionato a mettere in atto la mozione già approvata nel settembre scorso, che estende il potere di autentica delle firme ai consiglieri comunali, entro il termine di un mese;
• che il Sindaco si impegni, esplicitamente, a non compiere atti o prendere decisioni contrarie al quesito referendario prima che non si sia concluso tutto l’iter della consultazione, già più volte ritardato per negligenze dell’Amministrazione comunale.
Per il Comitato Acqua Pubblica
Roberto Galantini