Dal Veneto all’Emilia Romagna, da Finale Emilia a Carpi…la nuova “autostrada” dei rifiuti oramai non sa che strada prendere, e magari ma anche purtroppo, lo sa perfettamente.
Ad aprile/maggio la nostra amministrazione ha ricevuto una lettera del Sostituto Procuratore Zorzi e del Corpo Forestale Veneto gruppo di Rovigo, e segnalazione da parte di Arpae, riguardante il materiale “Concrete Green” impiegato per realizzare sottofondi stradali in diversi cantieri del comune e delle Terre D’Argine.
Metalli pesanti come fluoruro, bario, piombo, arsenico, mercurio, diossine o sostanze altamente cancerogene come il cromo esavalente, vengono tutti impastati nei conglomerati da cui si ottiene il cemento e il calcestruzzo, in modo da risparmiare.
Da una relazione depositata in commissione che segue questa inchiesta dei rifiuti, della quale il nostro portavoce Alberto Zolezzi fa parte, è emerso che tali composti, a causa degli elevati valori di pH contenuti, sono in grado di generare la lisciviazione della strada (operazione di separazione di sostanze contenute in un solido tramite loro dissoluzione in opportuni solventi). Di conseguenza, a causa delle piogge, i componenti di questo composto rilasciano elementi pericolosi che non solo percorrono e interessano la falda, ma possono provocare, più in superficie, la rottura dell’asfalto’.
Sono così che migliaia di tonnellate di questo materiale pericoloso rappresentano una bomba ecologica pronta a esplodere, col rischio di tenuta per le opere così realizzate ma anche di rischi per la salute, a cominciare dall’inquinamento delle falde acquifere.
Per questo motivo abbiamo depositato un’interrogazione a risposta scritta al Comune di Carpi il 12 giugno, chiedendo maggiori informazioni se questo materiale è stato impiegato nel territorio di Carpi e sulle azioni che si stanno conducendo per verificarne la presenza ed eventualmente rimuovere questo nuovo pericolo ambientale.
Auspichiamo che venga data risposta quanto prima a tutta la città.