In campagna elettorale si sono definiti un “Comune amico”, dichiarando che “non è più pensabile un’espansione che vada a sottrarre ulteriore suolo agricolo” e che “investire sul recupero e riuso significa compiere la scelta più bella e vivibile per Carpi”, non ha che dell’assoluta retorica.
La politica dell’attuale amministrazione carpigiana sostiene il consumo di suolo zero approvando al contrario nuovi piani particolareggiati per aree di vendita HARD DISCOUNT a Cibeno, inoltre con una furbata all’italiana, richiede fondi europei per restituire ad area verde un parcheggio spostandone i posti in un altro interrato da costruire in un area storica monumentale che nessuna impresa si sogna di realizzare per il sicuro insuccesso economico, utilizzando quei fondi come incentivo.
E per rimanere nel surreale, l’annuncio viene fatto mentre le ruspe spianano un parco alberato della stessa superficie, reo di essere troppo vicino alla COOP MAGAZZENO e di limitarne l’espansione.
Realtà o irrealtà? Ci viene da dire che la sensazione di irrealtà è reale.
Questi sono fatti che descrivono una realtà molto distante da quella che oggi la politica del PD vuole far apparire, cercando scorciatoie molto pericolose.
Ed ecco l’intervento!
La Giunta ha aderito al progetto europeo Sos4Life (Save our soils for life), un’operazione all’insegna dello stop al consumo di suolo e terreno, introducendo anche il concetto di consumo di suolo netto zero.
Il progetto Sos4Life richiama le linee e politiche europee dettate dalla Commissione Europea, con termine prefissato del 2020, per poi raggiungere l’obiettivo del consumo netto di suolo zero nel 2050.
Una delibera proclamata alla stampa prima ancora di essere pubblicata sull’albo pretorio, tanta era la foga di apparire.
Sicuramente un progetto apprezzabile, ma mancano i sottotitoli al proclamo, la traduzione italiana della parola chiave, “ NETTO”.
Con l’introduzione del termine “netto”, l’obiettivo del consumo di suolo zero da vincolo, si trasforma in motore di una nuova stagione di trasformazione urbana, basata sulla riqualificazione dell’esistente e sul ridisegno del territorio urbanizzato.
Consumo netto di suolo zero non significa infatti congelare l’infrastruttura urbana impedendo in assoluto di occupare nuovo territorio.
Al contrario, esso consente l’occupazione di spazi liberi purché questo avvenga a saldo zero, quindi con un’opera di compensazione, oppure de-sigillando o ripristinando ad usi agricoli o seminaturali aree di pari superficie in precedenza urbanizzate e impermeabilizzate.
Precisiamo quindi che la rigenerazione urbana può avvenire mediante una precisa gerarchia di priorità, ovvero :
la limitazione dell’impermeabilizzazione (copertura del suolo con materiali impermeabili, come il cemento e l’asfalto)
la mitigazione (ossia evitare danni inutili a suoli che sono direttamente interessati dall’attività edilizia, ad esempio terreni adibiti a giardini o a verde pubblico)
e per finire la compensazione, che dovrebbe essere utilizzata solo quando non è possibile limitare e mitigare e si traduce in interventi in aree diverse da quelle occupate.
Ci auguriamo pertanto che questa formula che la nostra amministrazione vuole introdurre nel proprio sistema non sia l’ennesimo specchietto per le allodole.