Vi è mai capitato di accompagnare in giro per le strade della città un vostro amico o conoscente, che non era mai stato prima a Carpi, e registrare da parte sua un eloquente stupore nel constatare quanto verde e quanti viali alberati abbiamo in città?
A me sì, e in più di una circostanza, ed anche per questo ho sempre dato per scontato che i viali alberati della nostra città fossero un patrimonio da tutelare, un tratto ormai distintivo del tessuto storico urbanistico di Carpi. Una caratteristica in comune con tante altre città della pianura padana e dello stivale, ma non tutte. Provate a farvi un giro per Firenze o Prato, tanto per fare un esempio, e vi renderete conto della differenza.
Che il PD di Carpi, e questa Amministrazione in particolare, potessero pensarla diversamente e credere che invece i viali alberati siano un bene sacrificabile in nome di una gestione del verde più funzionale ai tempi moderni, era cominciato a trapelare dal progetto di pista ciclabile di via Focherini, le cui piante si riuscì a salvare in extremis e solo a fronte di un coro di proteste unanime.
Ma se quello che è accaduto in via Focherini poteva essere un semplice incidente di percorso, il ripetersi di una situazione analoga su via Fassi e via Galilei è stato il chiaro segnale di una linea che si voleva tenere rispetto alla gestione delle alberature dei viali, confermata dai recenti abbattimenti delle piante su via Manzoni. E se qualcuno aveva ancora dubbi a riguardo, la bocciatura della nostra mozione per tutelare i viali alberati di Carpi, spazza via ogni incertezza.
Ecco alcune delle corbellerie raccolte durante la seduta del Consiglio e che meritano una precisazione:
- l’Ass. Tosi, visto che la nostra mozione è stata presentata quando è scoppiato il caso dei pioppi di via Manzoni, ha creduto bene di dribblare il tema dell’ordine del giorno, riducendo la discussione al problema, già peraltro abbondantemente dibattuto, della necessità di abbattere le piante di via Manzoni per ragioni di sicurezza.
Allora, spieghiamolo bene anche all’Ass. Tosi, che il pretesto per la nostra mozione è stato sì, il caso di via Manzoni, ma non per metter in discussione l’abbattimento delle piante, che andavano sicuramente abbattute molto prima dell’agosto scorso, e proprio in virtù di quelle ragioni di sicurezza evocate da Tosi, stante una relazione tecnica dell’agronomo incaricato dal Comune che scriveva fin da ottobre 2012:
“Per 18 alberi, dato il pericolo di schianto o ribaltamento molto elevato, oppure dal pericolo di schianto o ribaltamento elevato e deperienti o gravemente deperienti, l’unico intervento proponibile è l’immediato abbattimento”;
e nelle modalità di intervento suggeriva di:
“avvertire la popolazione del rischio potenziale vicino agli alberi potenzialmente pericolosi”.
La nostra mozione serviva anzitutto a stabilire se vogliamo considerare anche i viali alberati di Carpi un patrimonio della città e della collettività, e prevedere l’elaborazione di un piano di interventi da qui ai prossimi anni, per evitare di procedere, come fatto finora, con interventi a spot mal digeriti dai cittadini.
In mancanza di questa prospettiva generale sulla gestione dei viali alberati, come biasimare i cittadini se finiscono col credere che il Comune stia abbattendo piante sane solo per risparmiare denaro? Come biasimarli a maggior ragione se il Comune, dopo aver denunciato l’estrema pericolosità delle piante di via Manzoni, le lascia lì a marcire sopra alle nostre teste per un altro anno?
Nella nostra proposta abbiamo richiamato non a caso una circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 1966, che raccomandava “[…]un controllo preventivo generale e sistematico delle esistenti alberature interessanti le reti stradali, allo scopo di attuare le presenti istruzioni con ragionevole margine di tempo, al di fuori della pressione degli eventi”.
Una sola cosa ci saremmo aspettati da Tosi su via Manzoni, che dicesse qualcosa rispetto a modi e tempi di riqualificazione della via, ma a questo proposito non ha detto niente.
- Durante la discussione mi è stato fatto notare dai banchi della maggioranza che le piante nascono, crescono e muoiono e quindi è naturale che vengano abbattute. Grazie, vivaddio!!!
Tutelare i viali alberati non significa imbalsamare le piante e tenerle in piedi ad ogni costo, significa prevedere la possibilità di ripiantumazioni, con un occhio di riguardo all’effetto estetico architettonico complessivo che si vuol mantenere o creare.
- Qualcuno ha spiegato che i viali alberati sono nati al tempo in cui per strada circolavano le carrozze, e che i tempi sono cambiati.
Grazie, vivaddio!!!
Ma si da il caso che quasi tutti i viali alberati della città siano nelle zone centrali della città, ovvero quelle che il Piano del Traffico Urbano prevede diventino delle Zone 30 e quindi a velocità di carrozza. Purtroppo caso vuole che questa Amministrazione metta in conto di abbattere le piante dei viali proprio laddove prevede di costruire piste ciclabili, che è un controsenso visto che, come in passato, è probabile che la mobilità dolce richiami la domanda di più verde per le strade.
- Il cons. Dalle Ave ha ripetuto più volte che si può tutelare una pianta monumentale, ma non si può prevedere che un viale, o peggio ancora, tutti i viali di Carpi, vengano considerati un bene monumentale da tutelare, e per questo la mozione andava bocciata.
Ho il sospetto che quelli del PD non abbiano neppure letto il nostro ODG perché non stiamo chiedendo di sancire qualcosa che non s’è mai visto e sentito prima, ma più semplicemente abbiamo chiesto se questa Giunta ha intenzione di occuparsi, con un certo anticipo, di una cosa prevista da una legge del 2013, e quindi targata pure PD, la n.10 del 14 gennaio 2013, secondo la quale si intendono per ‘albero monumentale’ anche “[…] i filari e le alberature di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani”.
Mancano ancora i criteri per il censimento degli alberi monumentali ad opera dei Comuni, che dovevano esser emanati entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge (ma con questo Governo sarebbe già tanto arrivarci entro 6 anni), ma nulla vieta che un Comune porti avanti nel frattempo in proprio una valutazione rispetto a cosa ha intenzione di ritenere per ‘albero monumentale’.
Inoltre che le piante, tutte le piante piantate da oltre 70 anni, diventino un patrimonio da tutelare, non lo dice il M5S di Carpi, ma il Codice dei Beni Culturali, anche questo è spiegato bene nella mozione, ed a noi è stato spiegato dal giudice Losavio, presidente dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna del 1976 al 1983, a lungo presidente di Italia Nostra di Modena.
- Immancabile che durante la discussione uscisse fuori pure il luogo comune che, in quest’epoca di crisi e disagio economico per la popolazione, fa specie ci si preoccupi di tutelare e spender denaro per la manutenzione dei viali alberati.
Ma la nostra mozione era chiara anche sotto questo aspetto:
devono esser i cittadini di Carpi, attraverso dei sondaggi, strumento di partecipazione previsto dallo Statuto Comunale, ad esser interpellati per riconoscere o meno l’effettivo valore paesaggistico, monumentale, storico e culturale di un viale alberato.
Non ho avuto modo di fare considerazioni riguardo al valore e all’importanza dal punto di vista ambientale dei viali alberati, ma con un PD che:
- boccia di fatto il progetto di un grande parco urbano come il Parco Lama;
- approva l’allargamento di un’autostrada senza nemmeno tentare di chiedere ad Autobrennero, come opera compensativa, la mitigazione ambientale attraverso la piantumazione di alberi lungo i margini autostradali;
- continua a cementificare suolo esattamente come prima del terremoto,
- permette ad un supermercato Coop di espandersi sull’area verde del parco adiacente;
- ecc…ecc…
con un PD così, cosa vogliamo parlare di ambiente!
L’importante si sa, è che grazie al volantino passi il messaggio che il Parco Lama si farà; è celebrare i 25 anni dell’Assessorato all’Ambiente con una campagna dal titolo “Alber’io” per riempirsi la bocca parlando di verde pubblico al passato o al futuro, ma non al presente, è infine invitare alla Festa del Racconto uno come Tiziano Fratus, l’Homo Radix, per parlare di orti sociali e alberi monumentali.
(CLICCA QUI per vedere la mozione bocciata dalla maggioranza PD)
(CLICCA QUI per la registrazione audio della seduta di consiglio.
Si parla della mozione a partire da 1:09:00)