Ricordo che agli inizi, a pochi mesi dall’insediamento del nostro gruppo in Consiglio Comunale nel 2009, uno dei temi più dibattuti, e da noi più sentiti, fu la destinazione di un terreno comunale a Cibeno, già sede del Consorzio C.R.E.A.
Noi del M5S speravamo potesse rappresentare un’occasione per proporre la creazione di orti urbani, e che magari partisse proprio da lì un’iniziativa che avrebbe dovuto allargarsi al resto della città.
Il terreno è nella disponibilità del Comune dal 2006; nel 2009 venne approvato un bando per permettere la creazione di un parco didattico e l’insediamento di un’attività floro-vivaistica. Al bando rispose un’unica azienda, la cui offerta venne ritenuta non idonea, dopodiché della questione non s’è sentito più parlare fino ai giorni nostri.
Il terreno è stata assegnato all’Associazione LIPU, che ha presentato un progetto per la valorizzazione dell’area.
E’ una notizia positiva, visto che il progetto della LIPU assicura la destinazione dell’intera area a verde pubblico, ivi compresa quella parte che secondo il PRG può esser destinata a “Edifici residenziali con giardino”, ed inoltre contiene tutte le premesse per fare dell’area un vero parco didattico a fruizione pubblica.
Ci sarebbe piaciuto, confesso, trovare all’interno del progetto anche un’ipotesi di “orto collettivo”, perciò rivolgiamo alla LIPU ed al Dirigente comunale responsabile della stesura della convenzione con l’associazione, l’invito a tener possibilmente conto di questa prospettiva.
Per quanto ci riguarda stavolta l’occasione si presta per far il punto della situazione, con un’interrogazione consiliare, rispetto alla realtà degli orti urbani collettivi, previsti già all’interno del Regolamento di adozione del verde del 2011.
Ce n’è qualcuno in giro per la città?
PS
Nell’eventualità non ce ne fosse ancora nessuno e le aree in cui fare gli orti urbani non fossero ancora state individuate dalla Giunta, ci permettiamo di suggerirne per ora, almeno due.
- il terreno in via Fuochi che il Comune dovrebbe espropriare per fare il campo provvisorio dei nomadi.
Invece di espropriarlo, che lo acquisti direttamente, dando così ai nomadi la liquidità necessaria per spostarsi su un terreno più adatto di quello in via Fuochi, su cui vigono ben 4 diversi tipi di vincoli. Visto quello che si sta già spendendo per trovar loro sistemazioni provvisorie, in attesa dell’esito del ricorso al Tar del Comitato di Cortile, contro l’Ordinanza di sgombero dei nomadi, e visto quello che si andrà a spendere (a proposito quanto si andrà a spendere?) per perseguire quel progetto di campo provvisorio in via Fuochi, alla fine l’acquisto risulterebbe sicuramente la soluzione meno onerosa per il Comune;
- quella fetta del fantomatico Parco Lama, progetto che il PD di Carpi ha fatto morire in culla, sulla quale CMB non può costruire nulla per almeno i prossimi 7 anni.
Sperando che nel frattempo CMB rinunci all’idea di costruire inutili e dannose villette e palazzine anche nella restante parte del terreno, e che così il Parco Lama, ovvero l’ultima possibilità per dar vita a Carpi ad un grande parco urbano, possa finalmente vedere la luce.