Il letargo…strategia di sopravvivenza o stato di conservazione ?!
Il Comune di Carpi a luglio 2016 (D.C. 86/2016) si è svegliato da questo torpore, e nonostante le sentenze della Corte Costituzionale n.348/2007 e Corte dei Conti n.10/2015, ha finalmente adeguato il metodo di calcolo del riscatto delle aree Peep, ovvero il corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, adeguandosi alle norme in vigore già dal 1998.
Occorre sapere che a Carpi è sempre stato molto conveniente riscattare il diritto di superficie degli immobili in aree Peep.
In sostanza dal dicembre 2002 fino a luglio 2016 è stato sufficiente pagare il 30% del valore venale del terreno edificabile, e la casa o l’appartamento diventava di piena proprietà.
Tuttavia la legge 448/1998 poneva come limite di sconto il 40%, ovvero il pagamento del 60% del valore di mercato era dovuto, e successivamente con la legge 147/2013 tale sconto massimo è stato elevato al 50%.
Le aree Peep hanno avuto un gran valore per rispondere alle necessità abitative degli anni 80 e 90, ma non si comprende perché un regolamento del 2002 abbia voluto favorire ancora vecchie politiche abitative, quando Carpi era già sommersa di immobili vuoti.
Giustamente si potrebbe replicare: che male c’è se il nostro Comune è stato generoso con i suoi cittadini?
Prima di tutto, se la legge dice che al massimo puoi fare uno sconto del 50% e stai vendendo una cosa pubblica, se lo superi stai trattando bene un cittadino trascurando tutti gli altri.
Ma non è tutto qui il problema. Analizzando chi si è realmente avvantaggiato con questa norma comunale del 2002, scopriamo che sono state le imprese di costruzione a scapito di tutti i cittadini.
Proviamo a spiegarlo utilizzando un esempio. Per capire quanto realmente paghi un’auto acquistata in leasing, occorre fare la somma delle rate (canoni) più il prezzo di riscatto finale. Valutando la convenienza tra due offerte con parità di rata ma prezzo di riscatto uno il doppio dell’altro, sceglieremo quello con il riscatto minore; oppure a pari prezzo, sceglieremo quello con rata minore.
A Carpi il super-sconto di riscatto ha drogato il mercato immobiliare, facendo credere che l’appartamento acquistato in area Peep fosse un affare, perché alla fine con due soldi l’avresti potuto riscattare. Ora, se fin dall’inizio l’acquirente fosse stato a conoscenza della vera somma necessaria per il riscatto, avrebbe potuto tenerne conto per calcolare la convenienza di un appartamento in area Peep rispetto ad un altro in area privata. E siccome nella realtà tutti venivano lusingati da un basso prezzo di riscatto, celandone così il valore reale, ciò ha consentito ai costruttori di vendere gli immobili in aree Peep a prezzi comunque superiori al dovuto.
I cittadini non hanno fatto alcun affare, hanno in realtà pagato di più all’acquisto, mentre avrebbero dovuto pagare meno quell’immobile in area Peep, ben sapendo che il riscatto alla fine sarebbe stato almeno al 50% del valore del terreno edificabile.
Constatato che a Carpi dal 2002 fino al 2016 è stata applicata una riduzione del 70% del valore venale, mentre la legge prevedeva al massimo uno sconto del 40%, poi portato al 50% nel 2014, è facile intuire entra quanti soldi non sono entrati nelle casse comunali ma in quelle delle imprese edili che hanno potuto operare in aree Peep, regalando di fatto le aree edificabili ai costruttori e non ai cittadini.
Tutto ciò non può passare in silenzio e pertanto abbiamo presentato esposto per danno erariale e falso in atto pubblico agli organi competenti. Crediamo fermamente che il nostro principale compito sia il rispetto della legalità ad ogni livello, sappiamo di crearci nemici, ma lo facciamo perché anteponiamo il bene di tutti al di sopra del nostro.