E’ lecito sacrificare la “Carta universale dei diritti dell’Uomo”all’altare della tolleranza?
Bocciato all’unanimità in consiglio Terre d’Argine la proposta del Movimento 5 Stelle, presentata da Monica Medici, di introdurre la “parità di genere” come elemento fondante per la scelta dei componenti della consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri.
Per la seconda volta in pochi mesi il M5S ha riproposto un principio basilare della nostra società come valore da proporre e condividere con i cittadini stranieri residenti nei nostri comuni, indipendentemente da qualsiasi credo religioso; prima era stato proposto a livello locale, ovviamente bocciato, mentre mercoledì scorso è stato proposto come criterio per rivedere le norme regionali del 2004 per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati.
L’ assist per la bocciatura è stato offerto dalla consigliera Anna Azzi di Carpi Futura la quale ha detto : “ è giusto avere componenti che siano rappresentativi ed influenti rispetto la comunità di provenienza”, sottinteso, visto che le donne mussulmane non godono di tale posizione è giusto che stiano fuori dalla consulta.
Poi è intervenuto il Sindaco Bellelli, il quale ha elogiato l’intervento della Azzi ed ha ribadito che nella consulta ci sono già delle donne (dimenticando che molte sono dell’est europeo ed asiatiche) quindi inserire la parità di genere è superfluo confondendo “volutamente” quote rosa con parità di genere, a seguire altri interventi tutti a ribadire di condividere il principio ma è inutile scriverlo nero su bianco.
Per il M5S non si tratta di semplici sfumature di rosa ed azzurro ma di affermare che è condannata ogni discriminazione di genere in quanto lesiva dei diritti umani, della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona.
Ma perché tanta paura a dire ciò in cui crediamo, perché proseguire nella logica di dare voce solo a chi è “potente” senza chiedersi perché questa persona ha tanto potere all’interno della sua comunità, forse non ci rendiamo anche noi complici delle discriminazione e soprusi che avvengono ogni giorno tra le comunità straniere delle nostre città?
Che senso ha parlare di “integrazione” se non abbiamo il coraggio di proporre ciò per cui tanti nostri padri e madri hanno combattuto anche a scapito della loro vita, nel sogno di una fratellanza universale?
Profondamente amareggiato e deluso il gruppo consigliare M5S deve constatare che tutti noi abbiamo perso un’occasione per poter vincere le ingiustizie nascoste che sono tra noi, affermando l’uguaglianza tra uomo e donna, ma ancor più tra uomo e uomo di qualsiasi razza, etnia o ceto sociale.
Medici Monica
Portavoce Movimento 5 Stelle Carpi