Al consiglio comunale riunito delle terre d’argine di giovedì 21 gennaio, sono state presentate le manifestazioni di interesse per acquistare azioni di Aimag.
Non comprendiamo francamente il nervosismo con cui il Sindaco Bellelli ha replicato al nostro intervento. In questo consiglio, che si sarebbe dovuto tenere già da tempo viste le nostre numerose richieste, non si è fatto altro che illustrare le sette manifestazioni di interesse pervenute.
Il consulente della società PricewaterhouseCoppers Spa si è limitato a presentare i soggetti che hanno inoltrato la manifestazione.
Ci chiediamo come mai una società che opera in centinaia di paesi nel mondo con la collaborazione di numerosissimi professionisti e che offre servizi professionali nell’ambito dei financial services, energia, utilities non sia riuscita ad entrare nel merito di semplici domande tecniche fatte durante l’assemblea.
Inoltre ha cercato di convincerci che “tutte e 7 le manifestazioni garantiscono il controllo pubblico del Gruppo”, quando anche lo spettatore più inesperto si è accorto che la proposta di Hera (acquisto del 51% e/o fusione) annienterà qualsiasi possibilità di controllo dei comuni.
Non dimentichiamo che la PricewaterhouseCoppers percepisce per questa operazione 200 mila euro e offre consulenza anche per lo stesso soggetto sopra citato.
La tesi che Aimag non sia “abbastanza grande” per affrontare l’imminente gara del gas ha già portato i sindaci a fare scelte sbagliate nel 2009.
Oggi, a nostro modesto avviso, ci pare che si voglia usare lo stesso pretesto per confermare la fusione con Hera, anche se non si trova alcuna ragione oggettiva.
Tutta la platea si è chiesta dove siano finiti i benefici che questa partnership doveva portare.
Tutti sappiamo che gli utenti di Hera (Istituzioni e cittadini) hanno un rapporto ben diverso da quello che attualmente abbiamo noi della bassa modenese e mantovana con Aimag.
Le perplessità sulla proposta di Tea, dove evidenziamo la sua avversione per le gestioni in House e non capiamo perché chieda di acquisire almeno il 26% delle azioni di Aimag, sono numerosi.
Anche questa proposta porterebbe i comuni a perdere il controllo della società, vedendo il 51% spartito tra Hera a Tea.
Siamo stati accusati di “pregiudizio”, ma in tutta la serata l’unica affermazione priva di qualsiasi ragione o prova empirica è stata quella del sindaco Bellelli, che ha detto “Aimag così com’è, non può restare”.
Da dove viene pseudo-certezza? Perché noi dovremmo essere così aperti a valutare degli scenari se dall’altra parte non si accetta di valutare lo scenario base di qualsiasi analisi, ossia il mantenimento ed il rafforzamento del controllo pubblico?
Una cosa è da comprendere: il valore di Aimag dovrebbe indurre a guardare bene alla sostanza delle offerte per il bene dei cittadini.
Questo non si può tradurre in un unico consiglio allargato a 4 comuni, offrendo soli 5 minuti a gruppo, anziché fare 4 consigli comunali in cui ogni consigliere avrebbe avuto 5 minuti a disposizione di intervenire.
La parvenza ad aprirsi alla partecipazione non deve essere la scusa per fare un frullato di democrazia.
Comunicato Stampa Congiunto Portavoce Movimento 5 Stelle Unione Terre d’Argine