Alla cena erano presenti anche Andrea Losi del Movimento 5 Stelle, Roberto Benatti di Forza Italia, Antonio Russo di Fratelli d’Italia e Giliola Pivetti di Alleanza per Carpi, ma nessuna traccia di esponenti del Pd. Durante la serata Vanel Salati e Stefano Facciolo del comitato Per Cortile, hanno spiegato quali punti sono stati esposti in un incontro con gli assessori Simone Tosi, Carmelo D’Addese e Alberto Bellelli. Incontro al quale ne seguirà un altro a breve. «Abbiamo sottolineato con enfasi i forti miglioramenti necessari nel campo della viabilità – spiega Salati – non soltanto per via Griduzza, ma di tutte le strade della frazione che sono disastrate. Inoltre, i cortilesi vogliono riappropriarsi del centro civico dove ora c’è la posta, per poterlo usare per iniziative a sfondo sociale, come, ad esempio, uno sportello di ascolto o la pubblicizzazione di attività comunali. In aggiunta, pensiamo alla sicurezza del Secchia: il Comune o le Terre d’Argine dovrebbero istituire un numero verde a disposizione di chi abita di fronte agli argini, o ai proprietari di golene, o, ancora, degli operatori faunistici che si occupano di volpi, le vere responsabili dei buchi sugli argini, al contrario delle nutrie che tendono a stare a contatto con l’acqua. Sul punto dei nomadi, è stata ribadita la nostra contrarietà al trasloco a Cortile, tanto più visto che ci sono già due campi a Ponticelli, uno prima e uno dopo il cavo Lama». «Grazie alla cena di sabato e alla lotteria copriamo le spese legali del ricorso al Tar. Stiamo poi valutando le azioni da intraprendere: se un ricorso al Consiglio di stato o altro – prosegue Vanel Salati – non riusciamo proprio a capire l’azione del sindaco, paragonata a quella di un calciatore che si fa autogol: cosa c’è dietro questo spreco di energie, consensi e dietro questo conflitto sociale che si è venuto a creare dopo la notizia dello sgombero. E non riusciamo a capire cosa vogliono fare in via Nuova Ponente una volta smantellato il campo». Intanto, la famiglia Bernardone fa sapere che, al contrario delle dichiarazioni del sindaco nell’ultimo consiglio comunale secondo cui il loro nucleo di sinti avrebbe dovuto trasferirsi entro ieri al centro di prima accoglienza di Cortile, «fino al 28 febbraio non ci trasferiremo – dicono i Bernardone – poi stiamo aspettando di capire chi è che ci fornirà un camion di supporto per il trasloco».
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