Perché il bilancio dell’Asp (Aziende Servizi per la Persona) Terre d’Argine viene approvato dai Sindaci dei quattro comuni senza che questi chiedano mandato ai rispettivi Consigli Comunali?
Perché non è permesso ai cittadini di accedere alla contabilità e gestione di tutto il grande mondo dell’assistenza che ruota intorno all’Asp?
Se lo chiedi al Comune ti rispondono che la funzione dell’assistenza anziani e sociale è delegata all’Unione. Se chiedi in Unione ti rispondono che è il Comune (Carpi ha un 67,25%) che possiede l’Asp.
Risultato: dei 17 milioni di euro di fatturato, dei 10 milioni di euro di immobilizzazioni e dei 12 milioni di euro di appalti a terzi, non è possibile avere contezza.
Riteniamo che la trasparenza all’interno del settore sociale del Comune di Carpi abbia molte lacune. In Consiglio comunale sono stati votati i nuovi metodi per il calcolo delle tariffe a carico degli utenti, ovvero delle famiglie con anziani e disabili. Ci coinvolgono su quanto è giusto chiedere come tariffa, ma guai se chiediamo come vengono spesi i soldi, ovvero le risorse a disposizione, ricordando che il Comune copre con oltre 2 milioni di euro quello che altrimenti sarebbe una perdita dell’Asp.
Il rispetto delle regole resta oggi agli occhi degli italiani uno dei problemi più importanti e irrisolti della nostra democrazia. L’idea che oggi impera indisturbata è che le regole si possono modellare e piegare alle esigenze del momento, ma rappresenta la negazione della legalità. E quando viene sottovalutato, o peggio, cancellato da chi dovrebbe garantirlo, questo “cattivo esempio” non deve e non può diventare una regola.
Stanchi di chiedere in ogni consiglio di bilancio dati sull’Asp, abbiamo presentato Esposto al Prefetto ed alla Corte dei Conti, certi che dovranno prendere provvedimenti nei confronti del nostro Comune.
Purtroppo la nostra amministrazione è al potere da tanti anni e non riesce nemmeno a comprendere che le decisioni non le prende il Partito, ma il Consiglio Comunale attraverso una regolare votazione, vi sembrerà un semplice formalismo, ma forse si chiama democrazia.
Sono tante le domande a cui abbiamo chiesto risposta sulla gestione dell’Asp, le condividiamo con voi visto che l’amministrazione non ci ascolta: perché i dipendenti non hanno la stessa retribuzione pur facendo lo stesso lavoro, ma cambia a seconda se sono in Asp o in “sub-committenza”? quanti sono gli impiegati amministrativi dell’Asp? dodici milioni di appalti a cooperative, sono tutti regolari? Gli anziani hanno bisogno di operatori sanitari o di segretarie? La gestione del patrimonio Immobiliare è efficiente? siamo sicuri che con una buona gestione degli spazi non si potrebbero ricavare subito nuovi posti di alloggio-anziani? Una lista d’attesa di 120 persone è accettabile in una città come Carpi? Come mai della famosa Residenza per anziani della Cappuccina non si vede nemmeno un mattone pur essendo stata approvata a fine 2014?
Da qualsiasi lato lo si guardi, l’humus della politica e della cultura italiana è caratterizzata dal deficit della percezione della legalità. Domina la pretesa che le regole siano osservate dagli altri e non rispettate da noi. La celebrazione della “furbizia “per affermare il privilegio di essere immune.
Ma le leggi sono neutre, e il debitore non è più furbo del creditore.