Stupisce leggere sui quotidiani locali tante inesattezze sul “baratto amministrativo” (legge per pagare con il lavoro i debiti verso il comune) da risultare quasi articoli su commissione per giustificare la volontà del Comune di Carpi di annullare tutte le promesse fatte, mettendo all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 28 Aprile la cancellazione del regolamento che ne sanciva l’inizio a Maggio.
Facciamo un po’ di chiarezza.
- La Corte dei Conti dell’Emilia Romagna ha espresso un parere favorevole a seguito di richiesta specifica del Comune di Bologna il quale ha chiesto se il suo regolamento “restrittivo”, ovvero se lavori nel 2016 puoi compensare solo imposte del 2016, è legittimo.
- Il baratto amministrativo è una legge dello Stato n.164 del 11 Novembre 2014, quindi solo la Corte Costituzionale può sancirne la illegittimità, mai e poi mai la Corte dei Conti regionale.
- Dare parere favorevole al regolamento bolognese non significa in automatico che gli altri regolamenti comunali sul baratto amministrativo sono illegittimi, come quello di Carpi.
- L’Amministrazione comunale ha usato in modo pretestuoso tale parere per affossare il Baratto amministrativo, forse perché tanto voluto dal Movimento 5 Stelle pur essendo una norma del “governo Renzi”, preferisce mantenere i cittadini nello loro stato di “debitori sottomessi” piuttosto che dare loro la possibilità di riscattarsi con il lavoro delle loro mani e renderli uomini “liberi nel cuore e nel portafoglio”, cosa che sembra non piacere al PD emiliano.
- Il comune di Carpi nel bilancio previsionale 2016 ha stanziato € 30.000,00 da destinarsi a tale progetto, viene da chiedersi come tale cifra possa “determinare effetti pregiudizievoli sugli equilibri di bilancio”, come riportato nel parere della Corte dei Conti, mentre allegramente sono stati spesi nel 2015 tanti soldi inutili come € 10.980,00 per accordare due pianoforti, € 25.923,00 per la proiezione di un presepe in movimento sulla facciata del Castello, oppure € 8.000,00 di acqua per la sola biblioteca Loria, neanche si facessero esercitazioni nautiche!
Viene da chiedersi come sia possibile che a Milano, comune da un milione e mezzo di abitanti dove il baratto amministrativo è già operativo dal 1 aprile 2016 , possa agire contro legge ed incorrere in dissesto finanziario? Forse non è un problema di leggi, giudizi, pareri, ma di volontà politica di mettersi dalla parte dei cittadini e di quelli più bisognosi!